La collezione di arte italiana tra le due guerre, frutto di una visione personale di Giuseppe Iannaccone, nata innanzitutto per sé, rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano e internazionale con opere che vanno dai primi anni venti del 900 alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Un periodo tutto sommato breve, ma intenso, che il collezionista ama definire L’espressionismo italiano degli anni Trenta: la scuola romana di Via Cavour con Mario Mafai, Antonietta Raphael e Scipione; Fausto Pirandello e Alberto Ziveri, isolati per vocazione; il primo Renato Guttuso, ricco di colore e di contrasti; il francesismo dei Sei pittori di Torino; Corrente di vita giovanile, con i colori di Renato Birolli, i rossi romantici di Aligi Sassu, i soggetti scelti da Arnaldo Badodi, le ballerine di Luigi Broggini, i ritratti di Ernesto Treccani e Bruno Cassinari, i drammi di Giuseppe Migneco, i sogni di Italo Valenti e il caffeuccio di Emilio Vedova; la poesia dei chiaristi Lombardi e l’ironia di essere “semplicemente” uomini di Ottone Rosai e Filippo de Pisis.