Qualche anno fa l’avvocato Giuseppe Iannaccone ospitò, negli spazi del suo studio legale, in cui è conservata parte della collezione di arte contemporanea, alcune opere di un giovane artista quasi sconosciuto al pubblico. Da quell’incontro nacque un bel legame tanto che, oggi, Giuseppe Iannaccone, è l’unico collezionista a possedere l’intera produzione di Autoritratti di quell’artista: Francesco Gennari.
È da questa bella esperienza che è nata l’idea del collezionista di ospitare, all’interno dello studio, alcune piccole mostre in un continuo confronto con le opere di artisti già presenti nella sua collezione e talvolta già consacrati dai libri di storia dell’arte italiana e internazionale. Alle monografiche di giovani artisti di talento, ancora sconosciuti al grande pubblico, si alterneranno mostre a tema sugli artisti espressionisti degli anni Trenta, così che la collezione Giuseppe Iannaccone sia in continuo dialogo e possa, sempre più, essere vissuta come un unicum, cercando di annullare l’idea di classificare e catalogare in modo meccanico gli artisti e le opere per anno e luogo di nascita. L’intento di Giuseppe Iannaccone è infatti quello di raggruppare espressioni simili per meglio comprenderle, innescando nessi e collegamenti inediti e portatori di nuove suggestioni.