Emilio Gola

Milano, 1994

Artist's biography

Emilio Gola è nato nel 1994 a Milano, dove vive e lavora. Dopo la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano, ha proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, conseguendo il Diploma Accademico di secondo livello in Pittura. Gola appartiene a una generazione che, attraverso l’arte, cerca di catturare l’essenza della gioventù, dei suoi turbamenti e delle sue atmosfere notturne.

Nelle sue opere, i protagonisti sono giovani, forse suoi coetanei, ritratti in momenti sospesi tra la veglia e il sogno. Sdraiati sui prati, immersi in un silenzio che sembra urlare l'inquietudine, questi ragazzi appaiono vulnerabili e intensi. Alcuni sguardi, scintillanti e carichi di tensione, escono dalla tela, fissando lo spettatore come se cercassero risposte o volessero comunicare un segreto nascosto. Una lattina di Coca-Cola abbandonata vicino a un corpo disteso diventa simbolo di una quotidianità che si mescola con il disordine emotivo della gioventù.

I corpi dipinti da Gola si stringono l’uno all’altro, avvinghiati in una vicinanza fisica che fuori dal breve intermezzo della giovinezza potrebbe sembrare troppo intensa, forse persino scomoda. Le atmosfere notturne che avvolgono queste scene sono riscaldate da luci artificiali: potrebbero provenire dall'illuminazione fioca di un parco cittadino, ma è più probabile che sia la luce di un fuoco a creare questa intimità. Un rito collettivo che segna la notte della gioventù, un passaggio lento e iniziatico.

La notte, per Gola, diventa il luogo di una trasformazione silenziosa, un momento in cui il tempo sembra fermarsi o rallentare, dove la vita si cela dietro l’oscurità, protetta dalla sua ombra. L'oscurità nasconde e custodisce la metamorfosi, difendendo ciò che sarebbe troppo vulnerabile alla luce del giorno. Il tema dell'otium, inteso come tempo per la scoperta del sé e per l'esplorazione dei rapporti interpersonali, attraversa le sue tele con discrezione.

Nel silenzio della notte, interrotto solo dal frinire dei grilli, Gola cattura la dolce solitudine e la complicità tra i suoi soggetti. La vicinanza tra i corpi è palpabile, ma la composizione ravvicinata delle inquadrature intrappola i personaggi, focalizzando l'attenzione sui loro gesti e sulle loro emozioni piuttosto che sul contesto o sul paesaggio. Come lui stesso racconta: «Il mio primo dipinto è il ritratto di un amico caduto sulla poltrona e il punto centrale non è più il volto, ma proprio la caduta. Mi sono allontanato così dall’introspezione. E quando nel quadro si sono aggiunte più persone hanno generato degli ingranaggi di umanità. Incontri che in fondo descrivono il mio contesto».