Iva Lulashi è nata nel 1988 a Tirana, Albania e studia all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si laurea nel 2016. Sebbene Lulashi non abbia vissuto direttamente le restrizioni della dittatura comunista in Albania, L’artista esplora il retaggio delle norme coercitive imposte dal regime per affrontare temi legati alla libertà, all’identità femminile e alla sessualità, attingendo a un repertorio visivo eterogeneo composto da film erotici, pornografia, documentari, pubblicità e fotografie private. Da queste fonti estrae frame che rielabora e decontestualizza per proporre nuove interpretazioni e significati. Così, Lulashi dedica la sua attenzione alle tensioni tra desiderio e controllo, tra memoria ed immaginazione, interrogando le dinamiche personali e collettive che governano il mondo, i mass media e i sistemi di comunicazione. In esposizione a Palazzo Reale è presente il dittico dal titolo Vizio Encomiato (2021) dove questa pratica intima e riflessiva si rende evidente: adottando una prospettiva vicina ai temi del femminile, Lulashi trasforma le sue scelte estetiche in una critica politica e sociale contro gli stereotipi culturali che dominano il mondo contemporaneo.
Sono parte della Collezione anche E' invisibile e non si sente l'odore (2016), Gli amanti (2016), Noi ci salveremo (2016), Elusive eyes (2017), I've been gone too long (2017), Chi sarà il primo? (2018), L'altra metà (2018), Li ho persi tutti (2018), Scrivo il tuo nome (2018), Senza titolo (2018), Untitled (2018), Zeu Pater (2020), Il silenzio di latte (2021), Mentre dorme il pesce rosso (2021), Più pallida dell'erba (2021), Vivi adesso (2021), Ma come disarmarti, anima cara (2023), Meglio dei leoni (2024), Solidarietà femminile (2024).