Lisetta Carmi, nata nel 1924 a Genova, si forma inizialmente come musicista, studiando al Conservatorio di Genova e diplomandosi al Conservatorio di Milano nel 1946. Tuttavia, è attraverso la fotografia che trova il suo mezzo d’espressione più potente, dedicandosi a raccontare le vite di coloro che vivono ai margini della società o al di fuori delle convenzioni dominanti. La sua opera, caratterizzata da una sensibilità straordinariamente moderna, restituisce dignità e centralità ai suoi soggetti, andando oltre la semplice documentazione o il reportage. Attraverso il suo obiettivo, Carmi dà voce a storie di forza e resistenza, ponendo particolare attenzione alla dimensione psicologica dei suoi soggetti. Nei loro sguardi, fragili ma determinati, emerge un’umanità profonda che sfida gli stereotipi e le categorizzazioni. Un esempio emblematico del suo approccio è la serie I travestiti, di cui fanno parte Novia (1965-1967) e Pasquale (circa 1968), due opere appartenenti alla Collezione e ora esposte a Palazzo Reale. Questa serie documenta con rispetto e partecipazione la comunità trans nella Genova degli anni ’60, segnando una delle prime rappresentazioni in Italia di questi soggetti. Lontana da qualsiasi voyeurismo, Carmi racconta con empatia e autenticità il coraggio di essere sé stessi. L’opera di Lisetta Carmi si distingue per la sua capacità di catturare la realtà senza filtri, esponendo le contraddizioni e le complessità della società italiana del dopoguerra e offrendo una testimonianza visiva di grande valore storico e umano.