Nata a Baghdad nel 1981, Hayv Kaharaman ha studiato all’Accademia di Firenze, dove si laurea in Graphic Design nel 2005. Il lavoro dell’artista irachena riflette il suo passato travagliato: a soli undici anni fugge a causa della prima guerra del Golfo, si rifugia in Svezia, dove trova asilo, vivendo una moderna condizione di esilio e di emarginazione. I suoi lavori affrontano temi di grande attualità, e riflettono gli effetti devastanti della guerra sulla vita quotidiana, sull’immagine del sé e sull’identità delle donne. L’Iraq, ancora segnato da conflitti, disuguaglianze di genere e instabilità politiche ed economiche, regna sovrano nelle sue opere, rappresentando – attraverso richiami all’arte tradizionale araba - delle figure femminili nelle vesti di marionette, intente in azioni stereotipate e innaturali. Un esempio è l’opera esposta a Palazzo Reale dal titolo Dolma Kick (2015), dove le due figure femminili, che tengono in mano il dolma, pietanza tipica della cucina araba, sono raffigurate nell’atto di calciare, mettendo in scena il detto popolare “mangiare un calcio” una tipica espressione utilizzata come intimidazione.