Nata a Washington nel 1953, Nan Goldin ha iniziato a fotografare nei primi anni '70, sviluppando una sensibilità unica che sfida le convenzioni della fotografia tradizionale. Si laurea nel 1977 in Belle Arti alla Scuola del Museo di Belle Arti di Boston, e successivamente si trasferisce a New York dove inizia a fotografare la scena punk che si sviluppava in quegli anni. Nan Goldin è una delle artiste contemporanee più influenti, conosciuta per il suo linguaggio artistico che prende ispirazione dal genere del documentario, catturando la cruda realtà della vita quotidiana e rivelando la natura fallace del sogno americano. Il suo lavoro è una celebrazione della vulnerabilità, della fragilità e della bellezza della condizione umana, e spesso esplora temi come l'identità, la sessualità, la dipendenza e le relazioni. Una delle opere più evocative di Goldin esposte in mostra, e tra le prime realizzate a colori, è Naomi w her sister, Honey, The other side (1972), che è esemplificativa dei primi passi che l’artista muove nella decade in cui realizzerà la sua serie più importante: The Ballad of sexual dependency. Quest’ultima si identifica come un diario fotografico visivo che documenta la sua vita e quella dei suoi amici dell'underground newyorkese degli anni '70 e '80: scatti intimi che offrono uno sguardo senza filtri su momenti di gioia, dolore, trasgressione e dipendenza. L’artista racconta sequenze di storie, in un flusso vitale potente e privo di ogni moralismo, dove i protagonisti non aspirano a essere modelli o eroi, ma sono crossdresser, omosessuali, tossicodipendenti, ed appaiono esattamente per quello che sono, accompagnati dai loro nomi reali, rivendicando così la loro individualità aldilà di ogni pregiudizio. Tra di loro spicca Trixie, la protagonista di Trixie on the cot (1979), in cui la donna indossa un abito appariscente che suggerisce l’idea di una femminilità portata all’eccesso e sintomo di quanto il genere possa essere fluido. Il tema della fluidità dell’identità e della vulnerabilità sono visibili in tutti gli altri scatti in mostra, come Marlene in Showgirl Costume (1974), Jimmy Paulette and Taboo! In the Bathroom (1991) e in Geer and Robert on the bed, NYC (1982).