Piero Guccione

Scicli, 1934 – Modica, 2018

Artist's biography

Il Maestro Piero Guccione è nato a Scicli il 5 maggio del 1934 e muore il 6 ottobre 2018 a Modica. “Il mio pensiero sull’idea di dipingere il mare nasce dalla mia memoria di bambino. Col carretto arrivavo da Scicli e improvvisamente, terminata una breve salita, lungo la discesa si vedeva il mare. Era un’apparizione meravigliosa. il senso di profondità, la distanza, la luce, davano al mare un movimento dolcissimo. Quella visione rappresentava, per me bambino, un paradiso. Quando, sul finire degli anni Sessanta, quel mare ho cominciato a dipingerlo, era come se nessuno mai l’avesse dipinto prima. La nostra tradizione ci portava a fare della pittura gestuale, e così penso che i primi quadri siciliani siano più idee che paesaggi. Non si tratta di uno sprofondamento dentro le cose, ma di sogni dipinti, come dice Merleau-Ponty. Avrei voluto che in quei piccoli quadri si avvertisse di più lo scontro con le cose”. I quadri del Maestro sono belli, hanno una forza contemplativa pari a poche altre opere fatte di quell’azzurro impareggiabile che Giuseppe Iannaccone ha imparato a conoscere attraverso opere come Dopo il tramonto o Paesaggio. Guccione, che fa un atto estremo di sicilitudine piantando il suo cavalletto non davanti a ciò che la Sicilia potrebbe fornirgli in immagini varie, pittoresche e pittoriche, ma al contrario davanti a ciò che presenta di più piatto, di più immobile: la superficie del mare e le distese di terre bruciate. “Guccione non dipinge il mare, dipinge dei sentimenti attraverso il mare, per questo è grandioso. Ricerca i valori migliori dell'animo umano”, dice ancora il collezionista. I suoi lavori sono mediterranei, non hanno bisogno di molte parole per essere capiti, basta osservare quelle linee che tagliano il cielo e pensare che quello è il colore che potrebbero avere l’amore, l’attesa o il silenzio.