Anj Smith

Artist's biography

Anj Smith è nata nel 1978 a Kent e oggi vive e lavora a Londra. I piccoli dipinti nascono da una pratica artistica fatta di meticolosità e di una forte attenzione al dettaglio in relazione a spazi indecifrabili tratti dalla sua mente. Piccoli mondi inquietanti emergono dai minuziosi tratti pittorici a olio, influenzati da una moltitudine di riferimenti, come afferma la stessa Smith: “le mie opere sono influenzate dalla miniatura persiana, Bosch, Botticelli, le nature morte olandesi, gli allestimenti realizzati presso il Théátre du Châtelet di Parigi dove si esibiva il Balletto Russo, Blake, Dadd e Darger, Bataille, le strade, alcune sottoculture, la vita notturna, l’alta moda, Currin, Cook e Peyton, Butler, Yuskavage, Sasnal, Bujinowski, lepidotteri, botanica, società”. Tra i molti dettagli che si ripetono nella composizione figurativa, come nel caso di We del 2006, vi sono insetti, rettili, scimmie, fiori, volatili enormi, nonché teschi, concedendo allo spettatore di fare una riflessione sul simbolismo di tali elementi. Tuttavia la Smith mette in guardia lo spettattore rispetto all’interpretazione di queste figurazioni sottolineando che al giorno d’oggi il significato simbolico, per esempio del teschio, non conduce necessariamente a un richiamo alla morte. Il teschio, tradizionalmente inteso come simbolo della mortalità, diventa nella nostra società sinonimo di “consumismo e di lusso, confondendo il confine tra il suo uso tradizionale in pittura e il valore corrente che ha assunto in qualità di icona della moda” si pensi ad esempio all’uso del teschio fatto dallo stilista Alexander McQueen, il quale ne faceva largo uso nelle sue creazioni di lusso. Tale simbolo è visibile nell’opera On the mountain del 2008 in collezione di Giuseppe Iannaccone. Il piccolo olio su lino presenta un immaginario onirico, dove l’assenza della figura umana viene ovviata dalla presenza del cranio posto in basso a sinistra, avvalendosi di un richiamo alla cultura contemporanea, nella quale è possibile trovare leggeri capi di seta finemente lavorati tratti dall’alta moda, che fungono nella scena, desunta da un immaginario fantastico, a tendaggio prezioso e trasparente che ricopre quello che sembra essere un monumento ormai privo di alcun significato. Resti della cultura popolare e della moda contemporanea.