Dana Schutz

Artist's biography

Dana Schutz è nata nel 1976 a Livonia e vive e lavora a Brooklyn. Il suo lavoro viene presentato per la prima volta al grande pubblico nel 2002 a New York alla galleria LFL Gallery. Il successo è immediato, ogni sua tela, caratterizzata da una centrifuga di colori ha grande intensità e grande forza. Raramente le pennellate sono casuali e poche volte si appiattiscono. Le sue opere sono popolate da un immaginario fantastico, con esseri che cannibalizzano se stessi, uomini che abitano scenari sopravvissuti alla fine della civiltà, solitudini domestiche e violenze consumate in scenari bucolici. L'artista afferma di cercare una pittura che “galleggi dentro e fuori dai generi pittorici” in cui “le nature morte diventano personificate, i ritratti diventano evidenti, e i paesaggi diventano architetture”. Da tutto questo ne nasce un universo tutto suo, apparentemente senza senso e dove a contare sembra la scena cerimoniosamente truccata, frammentata, deformata e spesso nuda e cruda come nel caso di Reclining Nude del 2002 in collezione Iannaccone. L’uomo ritratto si chiama Frank ed è, in un’isola deserta, l’ultimo soggetto rimasto da ritrarre. “l’uomo è l’ultimo soggetto e l’ultimo a parlare e, siccome l’uomo non sa dipingere, io sono l’ultima pittrice”. Dolce ed egocentrica riesce a ritagliarsi, all’interno dei suoi dipinti, uno spazio per se stessa. Sia che si tratti di un uomo nudo steso a prendere il sole sia che si tratti di volpi attorcigliate le sue tele sono originali, intriganti, lo stile è audace e sembra utilizzi la pittura come argilla, come se stesse creando delle sculture.