Nathan Mabry

Artist's biography

Nathan Mabry è nato nel 1978 a Durango, Colorado (USA) e oggi vive e lavora a Los Angeles in California (USA). Le opere scultoree rappresentano il dialogo tra presente e passato, tra riferimenti alla storia dell’arte occidentale e i manufatti che richiamano la cultura popolare sudamericana. La mescolanza di questi elementi da vita a “piccoli monumenti” provocatori. La raccolta di Giuseppe Iannaccone presenta due opere in bronzo. In Is What It Is (The Old In And Out) del 2008 Mabry si lascia ispirare dalle sculture precolombiane che derivano dalla civiltà Moche o Mochica che si svilupparono principalmente lungo la costa settentrionale dell’odierno Perù, tra il 100 a.c. e il 750 d.c. La società era rigida e gerarchizzata, retta da sacerdoti-guerrieri che avevano l’assoluto controllo della popolazione; artisti raffinati, i Moche eccellevano nella ceramica e nella metallurgia. La civiltà Moche ha rappresentato ogni aspetto della vita umana, in particolare il sesso, gli artigiani producevano recipienti con manici a staffa, statuine antropomorfe e zoomorfe raffiguranti divinità o i principi che si succedevano nel corso del tempo. Le stesse statuine moche si riconoscono nell’opera di Nathan Mabry, il quale elegge le sculture a totem della fertilità grottesca, lo si veda dal gesto esplicito del “dentro e fuori” che compie una delle due figure, entrambe posizionate su “due repliche delle lastre di Donald Judd fuse in bronzo prezioso, che fungono da doppio piedistallo per le sculture che stanno appollaiate – compatte e distaccate – in cima ai loro rispettivi basamenti minimalisti”. A completare questa trama di riferimenti dissonanti sta l’informazione latente che è il sottotitolo dell’opera, “The Old In And Out”, frase resa famosa dalle dichiarazioni e dai misfatti di Malcom McDowell e la sua banda di drughi nell’adattamento di Stanley Kubrick del violentissimo romanzo di Antony Burgess Arancia Meccanica (1962).