Shadi Ghadirian nasce a Teheran, in Iran, nel 1974, dove si laurea presso la Azad University. Nella sua pratica artistica, Ghadirian, attraverso la fotografia, esplora le complessità della condizione femminile nel contesto iraniano, affrontando gli stereotipi che coinvolgono le donne nella società e stimolando riflessioni sui temi di genere, sessualità e tradizione.
Una delle prime serie è Like Every Day, realizzata poco dopo il suo matrimonio con il compagno fotografo Payman Houshmandzadeh e in cui affronta le dinamiche della vita domestica tradizionale: le donne sono ritratte con chador decorati e colorati, contrapposti a quelli neri utilizzati prevalentemente nella società iraniana, e i loro sguardi sono celati da piatti, guanti di plastica, teiere e ferri da stiro, evidenziando e criticando il ruolo tradizionalmente imposto alle donne. Di questa serie, in mostra a Palazzo Reale sono presentate due opere, Like Everyday #11 (2000) e Like Everyday #61 (2000). Lo stesso equilibrio fra paradossi vi è anche nella scena di due fotografie - Nil Nil #8 (2008) e Nil Nil #19 (2008) - appartenenti all'omonima serie dove vengono introdotti nel quotidiano oggetti appartenenti alla guerra. Il forte contrasto derivante dall’accostamento di queste due tipologie di oggetti – bellici e domestici – fa ricordare che i conflitti, vicini o distanti dalle nostre abitazioni, continuano ogni giorno, mentre noi viviamo nella nostra tranquilla quotidianità domestica. Le due fotografie in bianco e nero Qajar #17 (1998) e Qajar #18 (1998), presenti in Collezione sono invece ispirate ai ritratti della dinastia Qajar che governò la Persia dal 1794 al 1925 e dai quali l’artista riprende i modelli, in una critica delle dinamiche di potere e delle ingiustizie dettate dalle gerarchie invisibili del mondo moderno.