Pierpaolo Campanini, nato nel 1964 a Cento, si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si laurea nel 1995. La sua ricerca artistica prende avvio dalla scultura, attraverso un processo di assemblaggio di oggetti trovati nel suo studio o in luoghi a lui familiari. Utilizzando spille, chiodi, ago e filo, Campanini riassembla questi elementi, trasformandoli in composizioni che, una volta completate, prendono nuova vita sulla tela attraverso il suo pennello. La poetica dell’artista si sviluppa nella tensione tra la semplicità di oggetti comuni e il loro potenziale evocativo. Il suo lavoro esplora il legame profondo con la dimensione domestica e naturale, con la sfera psicologica – fatta di memorie e ricordi – e con la percezione del reale. Un esempio significativo di questa ricerca è Senza titolo (1993), opera della Collezione Giuseppe Iannaccone esposta a Palazzo Reale. Qui, l’immagine di una papera emerge attraverso una pennellata vibrante, dando vita a un dialogo tra sogno e realtà, memoria e rappresentazione fisica. L’ambientazione, caratterizzata da colori sfumati e indefiniti, dai toni freddi e distaccati, suggerisce la trasformazione di un’immagine mentale in una visione astratta dal reale. Della Collezione fanno parte anche Senza titolo (2013) e Senza titolo (2013), opere che continuano a sviluppare questa raffinata indagine pittorica tra forma, percezione e memoria.