Pierpaolo Campanini è nato a Cento, Ferrara nel 1964 dove ancora oggi vive e lavora. La sua attività artistica ha inizio con la creazione di sculture. Prende oggetti che trova nel suo studio o nei luoghi a lui più familiari e li assembla attraverso l’uso di spille, chiodi, ago e filo. Una volta terminato il lavoro di assemblaggio queste prendono vita, attraverso il pennello dell’artista, nello spazio di una tela. In un’intervista rilasciata dall’artista a Ettore Favini lo scorso anno è lui stesso a parlare del suo lavoro “La pittura oggi per me è solo un desiderio. La pittura non è la prima cosa che ho fatto non è l’origine. Ho cominciato a farla più tardi ma l’ho desiderata veramente molto tempo dopo! Tuttavia essa ha portato un certo disordine nei miei pensieri organizzati, ma c’è voluto tempo. Nel disordine piano piano sono emersi aspetti seppelliti nella memoria, argomenti tralasciati in conversazioni dimenticate, cose viste con la coda dell’occhio. Ultimamente ricompaiono i gerani che mia madre coltivava ben prima che delle piante mi importasse qualcosa. I gerani della mamma crescevano come rampicanti dato che mai venivano rinnovati e rimanevano per anni nello stesso vaso. Erano piante vecchie. Talvolta mi ricompare questa immagine quando dipingo. Faccio i conti con una specie di ricordo e di nostalgia che un tempo avrei scacciato violentemente. […] La pianta di acanto vive bene all’ombra ma il mio sta al sole cocente, è nato lì e subisce continui shock idrici per il luogo caldissimo. Questa pianta è una scultura”.