Norbert Bisky, nato a Lipsia nel 1970, ha studiato alla Universität der Künste di Berlino, dove è stato allievo di Georg Baselitz. Il suo lavoro fonde elementi visivi del regime socialista, in cui ha trascorso l’infanzia, con estetiche contemporanee spesso utilizzate nelle strategie di marketing pubblicitario. Attraverso un linguaggio pittorico fortemente espressivo, Bisky si concentra su scenari di apparente serenità, popolati da giovani biondi, muscolosi e dagli occhi azzurri. Tuttavia, dietro questa patina idilliaca si cela un sottile senso di inquietudine e oppressione, frutto di una riflessione più ampia sulla società e sui suoi meccanismi di controllo. Nei lavori più recenti, l’artista si è avvicinato all’immaginario medico e medico-legale, scomponendo il corpo umano in frammenti che assumono l’aspetto di paesaggi infiniti. Tra le opere della Collezione Iannaccone, Sundenbock (2005) affronta il tema del cannibalismo come tabù culturale. L’artista lo utilizza come metafora per esplorare questioni legate alla società, alla religione e alla percezione della civiltà occidentale, spingendo lo spettatore a interrogarsi sui confini tra natura e cultura.