Banksy

Artist's biography

Banksy, o meglio questo è lo pseudonimo usato dallo Street Artist britannico, è un guerrigliero metropolitano armato di bombolette. Nessuno conosce la sua vera identità. Si è convinti si chiami Robert Banks e che sia nato in un paese vicino a Bristol nel 1974. I suoi interventi hanno luogo per strada-graffiti, stencil, installazioni seminati sui muri dei palazzi, nei parchi – oppure, furtivamente in spazi consacrati all’arte e alla cultura come il Moma, il Brooklyn Museum, il Museum of Natual History, British Museum di Londra, Tate Britain Gallery Londra. L’artista camuffato con impermeabile, barba posticcia e cappello, piazza le sue tele in mezzo alle opere della collezione del museo, eludendo la sorveglianza. I quadri clandestini si mimetizzano con il contesto per temi e stile, a parte degli improbabili dettagli: una finta latta di zuppa warholiana, una dama d’altri tempi con maschera antigas sul viso, un nobiluomo del ‘700 con bomboletta spray in mano, un coleottero mutante travestito da bombardiere. L’azione ludica e dissacratoria di Banksy, svela un chiaro atteggiamento critico nei confronti delle istituzioni museali, simbolo del sistema socio economico che vuole l’opera uno status symbol per pochi privilegiati danarosi. Le sue false tele si mischiano a quelle vere, innescando un buffo corto circuito dentro i barricatissimi templi dell’arte ufficiale. Straordinarie anche le sue sculture: pezzi satirici misti di cultura, politica ed etica come quelli in Collezione Iannaccone: una Ballerina “Me ne sono innamorato – dice Iannaccone – perché, al di là della provocazione, è un canto alla purezza fatalmente inquinata della volgarità” e un topo con lo zaino grinzoso (pieno di spray per dipingere e stencil) e il cappellino al rovescio e un grande pennello sporco di pittura rosa: dichiaratamente un suo autoritratto.