Karen Kilimnik

Philadelphia, 1962

Artist's biography

Karen Kilimnik, nata a Philadelphia nel 1962 dove ancora oggi vive e lavora. Dopo aver concluso gli studi presso la Temple University di Philadelphia nel 1984, inizia a interessarsi alla realizzazione di installazioni ambientali. Gli spazi che ospitavano le sue opere erano spesso connotati dal caos, disegni, specchi non appesi, cornici sparsi per la stanza, sinonimi di vuoti e di pieni che sottolineavano uno stile dispersivo in forte collegamento al quotidiano frenetico vissuto nella New York degli anni ottanta. Nella collezione di Giuseppe Iannaccone sono presenti tre opere pittoriche di piccole dimensioni nelle quali non si riesce a definire il tempo, dove l’ambientazione scompare quasi completamente e lo spazio del supporto pittorico accoglie personaggi tratti dai romanzi. A tratti i soggetti sembrano drammatici e malinconici, in questo senso, ogni immagine è un pettegolezzo, completamente scollegato da ciò che accade fuori dal suo privato e rende palese il suo desiderio di partecipare al meraviglioso mondo delle fiabe. La pittura è densa, veloce e in alcuni punti abbozzata, spesso nervosa e violenta, ma pur sempre poetica. Ogni sua opera ne rievoca un’altra del passato, oppure prende le mosse da una fotografia divulgativa, o riproduce in maniera bidimensionale o tridimensionale un momento che ha una radice precisa. L’artista tenta di trasporre il mondo fisico e tangibile della vita in un universo più delicato che tuttavia si fa minaccioso a causa del carattere di indefinito che accompagna la rappresentazione. I mondi di favola che permeano le opere dell’artista non sono connotati da ironia e non ostentano ideologia; le opere della Kilimnik raccontano magistralmente che siamo dilaniati dai nostri stessi modelli e dai nostri miti; i temi vengono elaborati per parlare dell’arte come di un momento di riparazione rispetto alla brutalità di qualsiasi esistenza umana, in forte collegamento con i sentimenti di smarrimento provati all’indomani dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York. A seguito di un presente danneggiato, la Kilimnik, attraverso le proprie opere, rievoca il sentimento di nostalgia nei confronti delle epoche passate.