NEWS

 

 

 

 

 

 

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo intervista Giuseppe Iannaccone

 

HOW TO SPEND IT

 

Si definisce un collezionista attivo, in cerca di opere che sappiano mettere l'uomo al centro. Per questo la raccolta di Giuseppe Iannaccone si muove tra due capisaldi, produzioni italiane a cavallo tra le due guerre e linguaggi contemporanei.

 

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NEWS IN COLLEZIONE

 

 

 

 

 

 

TELESCOPE | Racconti da lontano #17

 

Nell’edizione 17 di TELESCOPE Dario Moalli, nella sezione RACCONTI, ricorda opere e artisti che hanno partecipato al progetto IN PRATICA, nello spazio della collezione a Milano. Leggi qui l’articolo

Quelle notti insonni che mi hanno portato tra le braccia dell’arte. “Ai miei occhi, l’arte ha semplificato i fatti della vita, disinnescandone i problemi”, afferma l’avvocato Giuseppe Iannaccone nell’ intervista per Larry’s list. “L’arte è passione, gioia, dispiacere, frustrazione… Insomma è vita” Giuseppe Iannaccone, su Il Sole 24 Ore di domenica 19 gennaio 2020 ricorda, a dieci anni dalla scomparsa, l’amica Claudia Gianferrari.

Dopo il rientro delle opere di Anj Smith dal Sara Hilden Museum in Finlandia, di Hernan Bas dal CAC di Malaga, di Toyin Ojih Odutola e Marinella Senatore da Manifesta 12 Palermo e di Laura Owens dagli Stati Uniti; dopo la mostra all’Estorick Collection di Londra, il prestito di molte opere per la mostra 100% Italia al MEF di Torino e per Dialoghi contemporanei con Tintoretto a Venezia; dopo il nostro ultimo progetto di IN PRATICA con Giovanni Iudice: ci prepariamo ora per un nuovo anno ricco di sorprese. Nuovi giovani artisti, nuovi prestiti e nuovi progetti.

 

Il primo appuntamento è con IN PRATICA, sabato 6 Aprile, durante MIART, dove la protagonista sarà Cleo Fariselli con una mostra intitolato Hydria

 

Un’altra grande novità? Quest’anno la collezione compie 30 anni e sono già passati 10 anni dalla primo libro Una caccia amorosa che ha poi avuto seguito nel 2016 con il volume Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé  e che ha accompagnato la grande mostra alla Triennale di Milano.

 

Seguiteci sui nostri social network Instagram, Facebook e Twitter, per scoprire come si è formata la collezione: per ogni anno racconteremo una o più opere, dalle più vecchie alle recenti acquisizioni…e molto altro ancora.

 

Stay tuned!

 

FINANCIAL TIMES | 6 OTTOBRE 2018 | VISUAL ARTS JACKIE WULLSCHLAGER

 

 

 

 

 

Ad una settimana dall’inaugurazione  Jackie Wullschlager scrive della mostra alla Estorick Collection di Londra sul Financial Times: “…Iannaccone preferisce gli individualisti, ognuno di loro respinge la retorica fascista a modo suo; insieme costruiscono un’immagine avvincente di una versione metafisica, particolarmente italiana, dell’esilio interiore…”

ESTORICK COLLECTION OF MODERN ITALIAN ART LONDON | A NEW FIGURATIVE ART 1920-1945 | WORKS FROM COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE

 

 

 

 

 

Since the early 1990s, Milanese lawyer Giuseppe Iannaccone has been amassing one of the most outstanding private collections of Italian art from the inter-war years. For the first time, 50 key works from the collection will be coming to the UK and will be shown at London’s Estorick Collection of Modern Italian Art. A New Figurative Art 1920-1945: Works from the Giuseppe Iannaccone Collection will run from 26 September to 23 December 2018.

 

Presenting a large number of iconic works, this exhibition explores a crucial phase of Italian art history that remains little-known outside its native country. It testifies not only to one man’s enduring passion for a period that continues to fascinate him, but also to the determination of a number of important painters to reassert their values of humanity and poetry in the face of militarism, nationalism and totalitarianism.

 

Having become fascinated with figurative painting of the 1930s, Iannaccone set about building a collection that has brought together works by some of the most significant artists belonging to such influential schools and tendencies as the Scuola di Via Cavour (Mario Mafai, Antonietta Raphaël and Scipione), the Sei di Torino (Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi and Francesco Menzio) and Corrente (Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Bruno Cassinari, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Italo Valenti and Emilio Vedova). A number of other painters are also represented in the collection, which includes major pieces by Filippo de Pisis, Fausto Pirandello and Ottone Rosai, and a rare figurative sculpture by Lucio Fontana. Including works by all of these artists (as well as a range of other figures such as Renato Guttuso and Alberto Ziveri), the exhibition will provide an authoritative overview of a key moment in the evolution of modern Italian art.

 

Notes to Editors

 

About the Estorick Collection

 

The Estorick Collection of Modern Italian Art is internationally renowned for its core of Futurist works. It comprises some 120 paintings, drawings, watercolours, prints and sculptures by many of the most prominent Italian artists of the modernist era. There are six galleries, two of which are used for temporary exhibitions. Since opening in 1998, the Estorick has established a reputation and gained critical acclaim as a key venue for bringing Italian art to the British public.

 

More information about the Collezione Giuseppe Iannaccone can be found at http://www.collezionegiuseppeiannaccone.it/

 

Listings Information

Estorick Collection of Modern Italian Art, 39a Canonbury Square, London N1 2AN

T: +44 (0)20 7704 9522 E: curator@estorickcollection.com

www.estorickcollection.com

Twitter / @Estorick

Facebook.com / estorickcollection

Instagram.com / estorickcollection

 

Opening Hours

Wednesdays-Saturdays 11.00-18.00, Sundays 12.00-17.00

Closed Mondays & Tuesdays

Admission: £6.50, Concs £4.50.

Includes entry to exhibition and permanent collection.

Transport: Tube/Rail: Highbury & Islington (Victoria Line / London Overground / Great Northern); Essex Road (Great Northern)

 

For further press information, please contact Alison Wright Alison Wright E: alison@alisonwrightpr.com

T: +44 (0)1608 646 175 or M: +44 (0)7814 796 930

A New Figurative Art 1920-1945

Works from the Giuseppe Iannaccone Collection

Tuesday 25 September 2018 | 6.00 – 8.30 p.m.

 

Please bring this invitation with you

Admits Two

Mandatory RSVP by 21 September

curator@estorickcollection.com

 

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Estorick Collection of Modern Italian Art,

39a Canonbury Square, London N1 2AN

 

T: +44 (0) 20 7704 9522 E: curator@estorickcollection.com

 

www.estorickcollection.com

 

Twitter / @Estorick

 

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Orari di apertura

 

Mercoledì, sabato, dalle 11:00 alle 18:00, domenica dalle 12:00 alle 17:00

Chiuso il lunedì e il martedì

 

Ingresso: £ 6,50, ridotto: £ 4,50.

Include l’ingresso alla mostra e alla collezione permanente.

 

Trasporti: metropolitana / treno: Highbury & Islington (Victoria Line / London Overground / Great Northern); Essex Road (Great Northern)

 

 

A PRESTO!

 

 

 

 

 

Ci stiamo rifacendo il look anche per voi !! Ci rivediamo a settembre, più belli di prima con il nuovo allestimento! Stay tuned!

 

“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”

 

 

 

Anche l’arte va in vacanza!

 

Cartoline da Castellabate: in occasione del Premio Pio Alferano 2018, inaugura “Un’altra storia italiana, 1920-1945”, una mostra collettiva sull’arte italiana tra le due guerre. Direttamente dalla Collezione Giuseppe Iannaccone sono in mostra Renato Guttuso, Filippo De Pisis, Arnaldo Badodi, Fausto Pirandello e tanti altri. Colori intesi ed espressività toccante sono le parole che meglio descrivono questi maestri del ‘900. Non perdeteli al Castello dell’Abate, fino al 30 settembre.

 

 

“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”
“UN’ALTRA STORIA ITALIANA, 1920-1945”

 

L’ARTE FA IL MONACO

 

 

 

 

 

Si ispira allo stile di Al Pacino, ama l’etichetta e colleziona capolavori da studioso. Ecco i consigli del penalista Giuseppe Iannaccone. 

Un’ intervista di Marta Galli, all’Avvocato Giuseppe Iannaccone, nella quale racconta le sue passioni e i suoi progetti.

 

Pubblicata su Panorama n.31 

 

 

GIANFRANCO FERRONI: PRIMA E DOPO LA BIENNALE DEL ’68 | TUTTO STA PER COMPIERSI

 

 

 

“Anche i momenti più arrabbiati della mia pittura rivelano una componente autobiografica di malinconia e di pietà verso l’uomo, di religiosità cosmica che nasce dal senso del mistero dell’esistenza. In fondo, cosa sappiamo noi?” G.F.

 

Image: Gianfranco Ferroni, Interno lettino disfatto 1981/82, da Collezione Giuseppe Iannaccone
Gianfranco Ferroni, Ciotola nera, 1991, da Collezione Giuseppe Iannaccone

 

Adesso a Palazzo mediceo di Seravezza per la mostra “Gianfranco Ferroni: prima e dopo la Biennale del ’68 – Tutto sta per compiersi” dal 7 luglio al 16 settembre.

 

 

 

 

 

 

PROGETTO EX GRATIA. INTERVISTA AD ADRIAN PACI

 

 

 

 

 

 

Quest’anno l’avvocato Giuseppe Iannaccone ha deciso di dedicare ad IN PRATICA #5 un progetto speciale: “Ex Gratia”. L’intento è di far conoscere in Italia il lavoro realizzato con generosità da Adrian e Melisa Paci a Scutari, in Albania, ovvero una scuola per artisti.

 

“Art House è un luogo” – dice Adrian Paci – “che rende possibile il transito delle idee dove una casa privata si apre alla comunità della propria città e dove la comunità di una piccola città entra in dialogo con contributi intellettuali e culturali del grande  mondo dell’arte senza perdere l’intimità e la natura ravvicinata del rapporto”.

 

Non perdetevi l’intervista ad Adrian Paci pubblicata da Il Sole 24ore !

MANIFESTA 12 PALERMO

 

 

 

 

 

 

A collective procession that brings dance, color and emancipation to the streets of Palermo. An old van transformed into a “video-cart” that films the Sicilian land. Charcoal and pastel drawings that describe the presence of Africa in Italy through episodes of everyday life. Installations of metamorphosis, memories and changes. A traveling campground, an urban stage, a nomadic party, a lighthouse in the city. Three Sicilian trees that becomes a meaning of memories, events, places and a connection between stories of men and nature. These are some of the ingredients of Manifesta 12 in Palermo. Heterogeneous and open to contamination it is confirmed as one of the most important event of contemporary art and culture of the year. Artists express themselves through films, storytelling, architecture and archival material with the aim of investigating the relationship between culture and society, stimulating creativity and participation. The Palermo Procession by Marinella Senatore, the drawings by Toyin Ojih Odutola, the videos of the Masbedo duo and the installations by Yuri Ancarani and Uriel Orlow, as well as the performance of Marcello Maloberti, these are the works, just to name a few, which have helped make Manifesta a lively and creative stage. Thanks to all the artists for making this experience unforgettable. Thanks to all the staff of Manifesta in particular to @Francesca Verga and @Laura Lamonea, a warm thanks to the director Hedwig Fijen of Manifesta12 and to the Mayor of Palermo Leoluca Orlando for making this possible. It is worth visiting every corner of Palermo, every exhibition, every building because everyone has something to tell in their own way.

 

 

 

 

ZOE LEONARD: SURVEY | WHITNEY MUSEUM OF AMERICAN ART | DAL 2 MARZO AL 10 GIUGNO 2018 |

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la mostra di Laura Owens – che ora si trova al Dallas Museum of Art – il Whitney Museum of American Art propone la mostra dell’artista newyorchese Zoe Leonard (New York, 1961), considerata una delle voci più interessanti della sua generazione.

Il percorso espositivo attraversa trent’anni della sua carriera soffermandosi sul fulcro della sua ricerca: il rapporto tra scultura e fotografia. Interessante l’articolo apparso questo mese in edicola sul Mensile Frieze.

Non perdetelo!

COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE AND ART HOUSE PRESENTS: EX GRATIA

 

 

 

 

 

Saturday 14 April 2018, on occasion of the twenty- third edition of miart – the Milan international exhibition of modern and contemporary art, the fifth event of the project IN PRATICA, is to be inaugurated. This cycle of exhibitions is hosted by lawyer Giuseppe Iannaccone, featured among a part of his personal collection of contemporary art, and set within a dedicated area of his legal firm. Following the introduction of artists Davide Monaldi, Luca De Leva, Andrea Romano e Beatrice Marchi, IN PRATICA will present, a continuous comparison between the works of established international artists and those of talented, yet still unknown, emerging artists invited to the event to create site-specific projects.

 

Saturday 14 April, a collective exhibition of TEN YOUNG ALBANIAN ARTISTS in COLLABORATION WITH ART HOUSE SCHOOL is open to the public for a special visit EX GRATIA.  The event is an idea developed by Giuseppe Iannaccone, curated by Adrian Pacia and Rischa Paterlini, with the special collaboration of Prof. Zef Paci.

 

For the Miart 2018 event, Mr Giuseppe Iannaccone has chosen to dedicate  IN PRATICA #5 to a special project which introduces Italy to works generously created, by Adrian and Melisa Paci in Scutari, Albania: or rather a school for artists.  “What inspired me – writes Mr Iannaccone – was that act of generosity that you, Adrian, have shown towards your home city of Scutari and towards Albanian artists: thanks to Art House School you have provided ten artists with the opportunity to meet, share and discuss their work and experiences, while asking for nothing in return. You have given them the occasion to have hands on experiences with curators and international critics”.

 

Art House is “A place” – says Adrian Paci – “that allows the movement of ideas, where a private home opens up to the local community and where the community of a small city exchange intellectual and cultural contributions of the great world of art, whilst also maintaining the intimacy and closeness of the relationship”.

 

The works of the ten featured artists of the Art House School 2017, are positioned within the dedicated areas of the legal firm, and set among the works of the Collezione Iannaccone, which have been rearranged for the occasion.

 

“Never before” – writes Giuseppe Iannaccone – “had I imagined that one day I would have invited ten artists to expose their work, contemporarily. However, now that I look at them together, I notice once again that when artists are able to reach within and touch the depths of man, a miracle occurs. Marc Quinn’s moving beauty of disability seems to speak the same language of love as Alketa Ramaj’s video. The images of young Brazilians portrayed by Jetmir Idrizi recall the same search for sexual identity illustrated in the photographic shots of Nan Goldin; Stefano Romano’s photographs of fleeting actions communicate with the solid figures of Massimo Bartolini; the gaze on the face captured by Silva Agostini recalls the gaze trapped within the works of Dana Schutz. The neon red in Remijon Pronja’s photographs seems to contradict the sense of intimate domesticity found also within the works of Paola Pivi; the delicacy of Bora Baboçi’s drawings reappears in those created by Andrea Romano; the representations of pagan or Christian Gods by Alket Frashëri are in agreeance with the pantheon of deities. The mythological heroes of Luigi Ontani; the landscapes of Lek M Gjeloshi are reminiscent of those of Hernan Bas; Iva Lulashi’s painting is confronted  with that of Borremans; the introspective drawings of Fatlum Doçi are similar to the dreamlike landscapes  of Indian artists, such as Atul Dodiya.”

 

The idea of this project is thoroughly explained in the precious volume, which accompanies the exhibition, edited by Mousse Publishing, in Italian, English and Albanian. The edition contains images of the works of the artists that have resided at the Art House, as well as a collection of conversations between Adrian, Zef Paci and the ten artists at the centre of the exhibition. There is also a special story about the journey undertaken by the curator of the collection at the Paci residence.

 

The exhibition was created with the patronage of the Albanian Ministry of Culture and thanks to the contribution of Kooness for the audio and video material,  Massimo Romanò for the frames and Open Care – art services, FARE and ARKA for the hospitality given to the artists , all of whom will be present on the day of the inauguration.

 

Opening Saturday 14 April. By invitation and booking only. Bookings are obligatory and may be made at the following address: info@collezionegiuseppeiannaccone.it

 

 

List of contributing artists IN PRATICA #5

Silva Agostini, Bora Baboçi, Fatlum Doçi, Lek M Gjeloshi, Jetmir Idrizi, Iva Lulashi, Alket Frashëri, Remijon Pronja, Alketa  Ramaj e Stefano Romano

 

ART HOUSE

 

Art House is a project created by Adrian and Melisa Paci that aims to bring the presence, the ideas and contributions of international figures of the world of contemporary art to Scutari, their native city in Albania. The initiative came to life and developed, within the walls of Adrian’s family home, situated in the historical quarters of the city. This nonconventional choice of setting was conceived to create the ideal setting for meetings and debates between artists, scholars, writers and art lovers, where issues and problems regarding art can be discussed in an intimate and informal ambient, conducive to communication. Through this initiative, Art House aspires to increase the accessibility of the artistic experience, offering an alternative to the widespread convictions of the market and the institutional rhetoric. The project also aims to decentralise Albanian cultural life, which for many years has seen the capital city of Tirana as the sole location of artistic activity.

 

IN PRATICA: CI SIAMO RIFATTI L’ARCHIVIO | MILANO ANNI TRENTA

 

 

 

 

 

Da sempre abituati a considerare gli archivi come entità inaccessibili, polverosi e segreti, non ci si rende conto che archiviare è una prassi quotidiana comune: è la testimonianza della nostra memoria.

E’ per questo motivo che il Responsabile della Cittadella degli Archivi e il Collezionista Giuseppe Iannaccone hanno pensato di organizzare, in occasione della Digital Week, un evento che promuovesse il materiale d’archivio relativo al fondo mostre cittadine degli anni 1960-1997 che, in fase di digitalizzazione, sarà il primo ad essere messo on-line dalla Cittadella. Il tema scelto per la mostra è quello riferibile all’esposizione dedicata agli Agli anni Trenta in Italia del 1982 e che venne organizzata dal Comune di Milano.

Il materiale d’archivio come lettere, radiografie, appunti, progetti e manifesti al fianco di opere d’arte. A fare da collante la musica in auge negli  anni trenta eseguita al pianoforte dalla musicista Enrica Cavallo, ritratta nel dipinto di Renato Birolli e, infine, un video che ripercorre alcune tappe fondamentali della storia dell’arte italiana tra le due guerre.

MOSTRA CONCEPITA E CURATA DA GERMANO CELANT | POST ZANG TUMB TUUUM. ART LIFE POLITICS: ITALIA 1918–1943 | COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE COLLABORA CON OTTO OPERE

 

 

 

 

 

 

La mostra “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918–1943″, concepita e curata da Germano Celant, esplora il sistema dell’arte e della cultura in Italia tra le due guerre mondiali, partendo dalla ricerca e dallo studio di documenti e fotografie storiche che rivelano il contesto spaziale, sociale e politico in cui le opere d’arte sono state create, messe in scena, vissute e interpretate dal pubblico dell’epoca.

 

L’indagine, svolta in collaborazione con archivi, fondazioni, musei, biblioteche e raccolte private, ha portato alla selezione di oltre 600 lavori, tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, manifesti, arredi, progetti e modelli architettonici, realizzati da più di 100 autori. In “Post Zang Tumb Tuuum” questi oggetti sono introdotti da immagini storiche, pubblicazioni originali, lettere, riviste, rassegne stampa e foto personali per un totale di 800 documenti. In “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943” questi oggetti sono introdotti da immagini storiche, pubblicazioni originali, lettere, riviste, rassegne stampa e foto personali per un totale di 800 documenti, così da mettere in discussione, come sostiene Germano Celant, “l’idealismo espositivo, dove le opere d’arte, nei musei e nelle istituzioni, sono messe in scena in una situazione anonima e monocroma, generalmente su una superficie bianca, per riproporle in relazione a una testimonianza fotografica d’epoca e nel loro spazio storico di comunicazione”.

 

L’intero percorso di visita, che si snoda tra galleria Sud, Deposito, galleria Nord e Podium, si presenta come un viaggio immersivo ritmato da 24 ricostruzioni parziali di spazi pubblici e privati. In questi ambienti, costituiti dall’ingrandimento in scala reale delle immagini storiche, vengono ri-collocate le opere originali di artisti come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Filippo de Pisis, Arturo Martini, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Scipione, Gino Severini, Mario Sironi, Arturo Tosi e Adolfo Wildt, tra gli altri.

 

L’attenzione al contesto sociale si traduce nella presentazione di progetti architettonici, piani urbanistici e allestimenti di grandi eventi anche attraverso spettacolari proiezioni. Focus tematici dedicati a figure di politici, intellettuali, scrittori e pensatori contribuiscono a restituire il clima di forte radicalizzazione delle idee che caratterizza quel periodo storico.

 

All’interno del Cinema della Fondazione Prada sono proiettati 29 cinegiornali integrali, selezionati in collaborazione con l’Istituto Luce – Cinecittà, distribuiti nelle sale italiane tra il 1929 e il 1941.

I filmati documentano le fasi di allestimento e i momenti di inaugurazione di alcuni tra i principali eventi espositivi e culturali del periodo.

IL CORPUS DELLE LEGGI SULL’ARTE FERMO ALL’EPOCA FASCISTA | LA PAROLA A GIUSEPPE IANNACCONE INTERVISTATO DA MARILENA PIRRELLI PER IL SOLE 24 ORE | 24 GENNAIO 2018

 

 

 

 

Con gli anni il desiderio del collezionista di cogliere nelle opere contemporanee le stesse sensazioni trovate nei realisti ed espressionisti italiani del 900 è divenuto quasi una sfida”.

L’avvocato Giuseppe Iannaccone è un collezionista di lungo corso – nei primi anni ‘90 scopre la passione per l’arte iniziando a collezionare opere di artisti italiani degli anni fra le due guerre – in grado di cogliere i cambiamenti di un sistema dell’arte in veloce evoluzione.

Colpa e merito del web.

 

Il corpus delle leggi sull’arte fermo all’epoca fascista. Parola di Giuseppe Iannaccone – Il Sole 24

TERESA MONESTIROLI PER LA REPUBBLICA INTERVISTA GIUSEPPE IANNACCONE | VENERDÌ 12 GENNAIO 2018 | LA LUNGA STORIA DEL FALSO MODIGLIANI

 

 

 

 

 

La perizia non basta, è la storia del quadro che ne garantisce l’autenticità. Parola di Giuseppe Iannaccone

 

2018_01_12 La Repubblica Milano p.13

CONVERSAZIONE SUL COLLEZIONISMO | IL COLLEZIONISTA NON DEVE ESSERE OBIETTIVO, IL COLLEZIONISTA PUÒ ESSERE CAPRICCIOSO E LA MIA COLLEZIONE ASSOMIGLIA A ME, E IO, ASSOMIGLIO ALLA MIA COLLEZIONE | MARTEDI’ 16 GENNAIO 2018 | ORE 18.30 SALA DI CONSULTAZIONE

 

 

 

 

 

La Collezione Giuseppe Iannaccone inizia il nuovo anno con una conversazione alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino dal titolo “Collezionare e conservare l’arte contemporanea. Giuseppe Iannaccone dialoga con Isabella villafranca Soissons”.

 

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

 

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, Lingotto Via Nizza 230/103 10126 Torino

http://invito_conversazioneiannacconevillafranca.jpg

 

Il collezionista non deve essere obiettivo, il collezionista può essere capriccioso e la mia collezione assomiglia a me, e io, assomiglio alla mia collezione. Seguiteci su Facebook

ARMONIA DELL’INFINITO | MOSTRA PERSONALE DI PIERO GUCCIONE |DIRETTORE ARTISTICO FABIO RAIMONDI | A CURA DI GIUSEPPE IANNACCONE | QUADRERIA DEL MUSEO DIOCESANO CALTAGIRONE | INAUGURAZIONE 3 DICEMBRE 2017

 

 

 

 

Le sue opere vanno contemplate e si rimane sedotti, ammaliati da un non so che di spirituale, che fa espandere il cuore fino a pervadere tutto il corpo.

 

Nel 1972 Leonardo Sciascia delle sue opere scrisse: “Il primo incontro con la pittura di Guccione produce l’impressione di una totale platitude.

E abituati come siamo a una pittura che vuole essere altro (e magari tutto, tranne che pittura), un po’ stentiamo a riconoscerla, a riconquistare la nozione… Ma la bella pittura deve essere piatta, come voleva Degas (che la faceva); e la piattezza è divina – cioè peculiare alla pittura, essenza, necessità, ineffabilità – come commentava Valéry (che se ne intendeva)”.

 

La mostra accoglierà 30 opere – tra cui qualche opera fino ad oggi inedita – e racconterà il percorso artistico del Maestro dal 1962 al 2014. Passando attraverso i primi dipinti come Omaggio a F. Bacon, Giardino su muro giallo e A Lenin, alle rondini e alle bimbe bionde, arrivando poi ai dipinti maturi che quasi tolgono il fiato come Paesaggio di punta corvo prima del tramonto o Dopo il tramonto dove “Più che il mare nella sua naturalità è l’idea del mare che credo di proseguire con tutta la carica emozionale che promuove nelle sue infinite variazioni”.

 

Arriviamo infine al 2014 – anno in cui ha realizzato il suo ultimo capolavoro – un’opera dolce dove è impossibile non perdersi con lo sguardo in un gioco di luci e di sublimi colori mai arrivati prima sulle sue tele. “La mano destra, quella che ho sempre utilizzato, non posso utilizzarla come vent’anni fa. Non perché sono invecchiato, ma perché la mano è l’impressione di una serie di impulsi che la mano registra. Gli impulsi” – conclude Guccione – “sono cambiati”.

 

La mostra Armonia dell’infinito personale di Piero Guccione realizzata con il patrocinio della Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e del Comune di Caltagirone, sarà inaugurata il 3 dicembre 2017 alle ore 18.30 presso il Salone del Palazzo Vescovile alla presenza del Vescovo di Caltagirone Calogero Peri, del Sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone, curatore della mostra, dell’artista Sonia Alvarez, compagna di vita di Piero Guccione, di Santino Carta, Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito e del Prof. Paolo Nifosì, storico dell’arte.

 

Comunicato stampa Guccione_Museo Diocesano Caltagirone

COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE HA ADERITO ALL’INIZIATIVA INTERNATIONAL GAME CAMP (IGC) 2017

 

 

 

 

 

Creare nuovi format interattivi per innovare i beni culturali, sviluppare un videogioco come medium artistico e di narrazione. Questo e molto altro dal 13 al 15 ottobre 2017 allo IED – Istituto Europeo di Design di Milano e al George Brown College Toronto, dove Streamcolors e Bookrepublic presentano il progetto International Game Camp.

 

International Game Camp è progettato e prodotto da Streamcolors, studio d’arte digitale e sviluppo software realtime per i musei, Bookrepublic, agenzia di comunicazione e produttore di eventi culturali e iC-Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, il bando che ogni anno sostiene idee innovative nel campo della cultura e che quest’anno sarà lanciato intorno a metà ottobre (stay tuned!). Il progetto è realizzato in collaborazione con oltre 30 musei nazionali, George Brown College Toronto, IED – Istituto Europeo di Design di Milano, Politecnico di Milano, IVIPRO (Italian Videogame Program) e con il patrocinio di AESVI.

 

In un confronto prezioso, l’industry dei videogiochi incontra il mondo delle istituzioni culturali per identificare nuove pratiche, percorsi di formazione e di sperimentazione per la creazione di una conoscenza condivisa che possa dare il via a nuovi format e nuove espressioni.

 

L’International Game Camp è un evento di alta formazione che permette l’incontro e la collaborazione priva di stereotipi tra i due mondi, finora divergenti, dei beni culturali e dei videogiochi, con l’obiettivo di creare e ideare nuovi scenari comuni. La sinergia tra IED Istituto Europeo di Design, Politecnico di Milano e George Brown College di Toronto, darà vita a un momento di formazione trasversale unico nel suo genere. Tra Milano e Toronto, con partecipanti nelle due sedi di IED e George Brown College, si verrà a creare un luogo inedito, dove praticare sperimentazioni, percorsi di formazione e pratiche innovative per ampliare una conoscenza collettiva a metà tra videogiochi e Musei.

 

Lo spirito era quello di provare, sperimentare, lasciare carta bianca ai giovani partecipanti per vedere, cosa, in maniera libera e creativa, avrebbero creato per conoscere qualcosa in più su questa generazione di millennials (sui quali tanto ci si interroga) e per farli lavorare utilizzando come materiale ispirazionale dei quadri o degli oggetti museali.

 

Potete vedere a questi link una sintesi del IGC:

 

Trovate i video di tutti i talk e dei trailer realizzati dai ragazzi a questo link:

 

https://www.youtube.com/channel/UC8vhS1Q7U-ZxI1mDVfqCwkg/videos?view_as=subscriber

SOFFICI E ROSAI. REALISMO SINTETICO E COLPI DI REALTA’ | DAL 7 OTTOBRE AL 7 GENNAIO 2018 PRESSO LE SCUDERIE MEDICEE | POGGIO A CAIANO

 

 

 

 

Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà presenta oltre settanta opere, fra dipinti e disegni dagli anni ’10 al secondo dopoguerra, oltre a lettere originali, fotografie d’epoca, pennelli, tavolozze e prime edizioni di libri di due fra i più grandi artisti del Novecento. Con Soffici e Rosai siamo nel cuore pulsante del ventesimo secolo, epoca di eventi tragici e drammatici cambiamenti nella quale i due artisti, ciascuno a suo modo, influirono sul percorso culturale del nostro Paese con un forte impulso di idee e di stile. La mostra evidenzia in un ideale confronto di linguaggi figurativi ciò che fra i due vi era di intesa autentica ma anche le differenti motivazioni culturali ed etiche: meditate e sintetiche le illuminazioni realistiche di Soffici; drammatica e aspra, con fiammate di poesia, la realtà di Rosai.

 

Realismo sintetico e colpi di realtà, una esposizione a cura di Luigi Cavallo e Giovanni Faccenda, con la collaborazione di Oretta Nicolini, Luigi Corsetti e un saggio in catalogo di Marco Moretti. La mostra, promossa dal Comune di Poggio a Caiano, con il patrocinio della Regione Toscana è visitabile dal giovedì alla domenica 10-13 / 14,30-18,30

LAURA OWENS | DAL 10 NOVEMBRE 2017 AL 4 FEBBRAIO 2018 | WHITNEY MUSEUM OF AMERICAN ART | NEW YORK

 

 

 

 

La mostra dedicata a Laura Owens mette in luce il suo approccio innovativo e spesso controverso alla pittura attraverso 60 lavori dipinti dell’artista dalla metà degli anni ’90 fino ad oggi. La mostra contiene anche carta da parati personalizzata e libri d’artista creati appositamente per la mostra. La mostra traccia una traiettoria partendo dai suoi primi lavori fino a quelli più recenti considerando anche che nel corso degli ultimi 5 anni il lavoro dell’artista ha attraversato una drammatica trasformazione, tra cui l’esplorazione dei materiali e l’uso di mezzi quali la silkscreen, la manipolazione del computer e la stampa digitale.

Laura Owens (b.1970) è una pittrice americana. Ha studiato presso la Scuola di Design di Rhode Island, Providence, RI (1992), Skowhegan School of Painting e Scultura, Skowhegan, ME e California Institute of Arts, Valencia, CA (1994). Le sue opere sono state esposte in varie istituzioni.

 

La mostra si svolgerà dal 10 novembre 2017 fino al 4 febbraio 2018 presso il Whitney Museum of American Art, 99 Gansevoort St, New York, NY 10014, USA.

Per ulteriori informazioni, e dare uno sguardo alla mostra visita: Whitney.org

ADRIAN PACI | 11 NOVEMBRE 2017 – 11 FEBBRAIO 2018 | DI QUESTE LUCI SI SERVIRÀ LA NOTTE

 

 

 

 

La mostra che vede protagonista Adrian Paci si articola tra Museo Novecento, con la produzione e presentazione di una video-installazione inedita, Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, e sedi di archeologia industriale legate alle comunità di Pelago e Montelupo Fiorentino.

 

Un corpus di lavori articolato che vede al centro i temi della migrazione, dell’identità e del flusso, sviscerati con intensità e poesia. Rintracciando storie personali e richiamando alla mente fatti e trasformazioni della storia recente, Paci trascende l’esperienza personale e affronta la migrazione e la mobilità come condizione ontologica, quanto mai attuale in un momento storico in cui i concetti stessi di casa e di identità (culturale, politica e sociale) sono continuamente richiamati e messi in discussione. L’esistenza viene interpretata come una ricerca continua, un movimento perenne, e l’acqua diviene metafora dell’idea di scorrimento e di flusso.

 

Di queste luci si servirà la notte – spiega Adrian Paci – nasce come intervento sul fiume Arno attraverso un azione performativa, ma poi il lavoro si sposta verso una riflessione sul dialogo e la tensione tra la luce e il buio, tra la superficie e la profondità, tra il visibile e l’invisibile. La presenza dell’uomo sembra quella di chi attiva questo dialogo senza pretendere di portarlo ad una conclusione”.

 

“Il progetto di Adrian Paci parte da lontano – spiega Valentina Gensini, curatrice della mostra -; sono due anni che lavoriamo insieme, instaurando un rapporto privilegiato con la città metropolitana e con il fiume. Quest’anno Paci è tornato per produrre una performance ed un video inediti: il poetico passaggio notturno di una barca sull’Arno, sinuosa come una medusa con dieci tentacoli luminescenti (particolari fibre ottiche), ha indagato l’archeologia del fiume, con il flusso che nasconde e rivela, tradisce e risignifica. Da qui parte l’installazione prodotta da Le Murate. Progetti Arte Contemporanea e Museo Novecento per questo progetto, al centro della mostra”.

 

Al Museo Novecento Paci espone una video-installazione appositamente prodotta a seguito dell’azione inedita praticata sul fiume in settembre: il grande scheletro di un’imbarcazione campeggia nella sala principale, insieme dalla rielaborazione video dell’azione da cui prende il nome la mostra, una performance che ha visto protagonista una piccola barca provvista di tentacoli luminosi calati nell’acqua, immersa a solcare il fiume Arno rivelando la dimensione profonda e oscura del fiume.

 

Accanto a questi lavori trovano spazio una selezione di opere video centrate sul tema catartico e simbolico dell’acqua, come The guardians e The column. Al secondo piano del Museo, in relazione alla collezione Alberto Della Ragione, l’artista presenta  opere pittoriche, video e fotografiche (tra le quali dipinti e le opere fotografiche Turn on e Back Home) che abitano le sale del  museo instaurando un dialogo puntuale e suggestivo con le opere della collezione permanente.

 

Presso Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, la mostra si sviluppa tra il primo e il terzo piano, con un’ampia sala di documentazione al piano terra. La scultura Home to go abita e risignifica la sala Colonne, mentre le celle dell’ex carcere duro ritrovano voce grazie al video Rasha, delicata e assoluta, che dialoga in modo forte e simbolico con questo luogo di dolore. Nelle celle al primo piano sono esposti i lavori pittorici e installativi di tre giovani artisti residenti in Toscana, Davide d’Amelio, Gianni Barelli e Lori Lako, selezionati direttamente da Adrian Paci a seguito del workshop tenuto lo scorso anno in questa sede, nell’ambito del progetto Riva.

 

Secondo la progettualità diffusa condivisa con il progetto Sensi Contemporanei, Di queste luci si servirà la notte coinvolge inoltre la dimensione metropolitana nei comuni partner della mostra, che hanno individuato sedi di archeologia industriale simboliche per le rispettive comunità ed in stretta relazione con i riti collettivi celebrati nei video:

  • Montelupo Fiorentino, la Fornace Cioni Alderighi ospita la video installazione The Encounter (2011);
  • Pelago, l’ex Fabbrica Tappeti a San Francesco accoglie la video installazione One and Twenty-Four Chairs (2013).

Adrian Paci (Scutari, 1969) è tra gli artisti più noti del panorama artistico internazionale. All’interno delle sue opere (pitture, installazioni, video, fotografie) indaga la condizione umana sempre in transito e la complessità delle dinamiche sociali, politiche e culturali del nostro presente. Dopo gli studi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Tirana, nel 1997 Paci lascia l’Albania e si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. Ha esposto con mostre personali in numerosi istituzioni internazionali tra cui: Museo MAXXI di Roma (2015); MAC, Musée d’Art Contemporain di Montréal (2014); Padiglione d’Arte Contemporanea – PAC a Milano (2014); Jeu de Paume a Parigi (2013); Mamco, Musée d’art moderne et contemporain di Ginevra (2013); National Gallery of Kosovo di Pristina (2012); Kunsthaus Zurich a Zurigo (2010); Bloomberg Space a Londra (2010); The Center for Contemporary Art – CCA di Tel Aviv (2009); MoMA PS1 di New York (2006); Moderna Museet di Stoccolma (2005) e Contemporary Arts Museum di Houston (2005). Tra le numerose mostre collettive: 7° Bi-City Biennale of Urbanism\Architecture (UABB), Nantou Old Town a Shenzhen, 14° Biennale di Architettura di Venezia (2014), 48° e 51° Biennale di Arti Visive di Venezia (1999 e 2005), 15° Biennale di Sydney (2006) e Biennale di Lione (2009).

MERCOLEDI’ 15 NOVEMBRE ALLA FONDAZIONE STELLINE INAUGURA “LE NUOVE FRONTIERE DELLA PITTURA” A CURA DI DEMETRIO PAPARONI

 
 
 

 

 

Oltre 30 opere per oltre 30 artisti da 17 paesi: questi i numeri dell’importante mostra, a cura di Demetrio Paparoni, che si terrà alla Fondazione Stelline dal 16 novembre al 25 febbraio 2018.

 

Una grande esposizione internazionale:  la prima in Italia interamente incentrata sulle nuove tendenze della pittura figurativa contemporanea.

 

Alla Fondazione Stelline prosegue la stagione autunnale con un omaggio all’arte figurativa, confermandosi come uno dei punti di riferimento in Città per la valorizzazione dell’arte contemporanea. Dal 16 novembre 2017 al 25 febbraio 2018 si terrà Le Nuove Frontiere della Pittura, una mostra importante che la Fondazione ha prodotto e realizzato a cura di Demetrio Paparoni, uno dei più riconosciuti critici e curatori italiani.

 

Le Nuove Frontiere della Pittura presenta al pubblico italiano opere di Francis Alÿs, Michaël Borremans, Kevin Cosgrove, Jules de Balincourt, Lars Elling, Inka Essenhigh, Laurent Grasso, Li Songsong, Liu Xiaodong, Victor Man, Margherita Manzelli, Rafael Megall, Justin Mortimer, Paulina Olowska, Alessandro Pessoli, Daniel Pitín, Pietro Roccasalva, Nicola Samorì, Wilhelm Sasnal, Markus Schinwald, David Schnell, Dana Schutz, Vibeke Slyngstad, Anj Smith, Nguyê˜n Thái Tuâ´n, Natee Utarit, Ronald Ventura, Nicola Verlato, Sophie von Hellermann, Ruprecht von Kaufmann, Wang Guangyi, Matthias Weischer, Yue Minjun, Zhang Huan.

BEATRICE MARCHI | RUFFIANA LA MAFALDA E LA LOREDANA DEL VILLAGGIO | 7 NOVEMBRE 2017

 

 

 

 

 

Martedì 7 novembre 2017 inaugura il quarto appuntamento del progetto IN PRATICA, nello studio legale dell’avvocato Giuseppe Iannaccone negli spazi in cui è conservata parte della sua raccolta d’arte. Dopo le presentazioni degli artisti Davide Monaldi, Luca De Leva e Andrea Romano, IN PRATICA prosegue nel suo intento di proporre, attraverso il susseguirsi di piccole mostre, un continuo confronto tra le opere degli artisti già consacrati nel panorama internazionale presenti in Collezione e quelle di artisti emergenti di talento, anche se ancora poco conosciuti al grande pubblico, invitati per l’occasione a concepire progetti site-specific.

 

Ruffiana la Mafalda e la Loredana del villaggio, è il titolo della mostra personale di Beatrice Marchi: “un viaggio nel futuro con gli occhi immersi nella società contemporanea in cui l’artista racconta, come in una pièce teatrale senza pregiudizi e giudizi morali, la vulnerabilità dell’animo umano, mettendo a nudo le figure femminili coinvolte che si rincorrono da un’opera all’altra, attraverso una serie di apparizioni e metamorfosi senza fine. Katie, Fox, Mafalda, Loredana, Susy, Isa B sono un gruppo di amiche in bilico tra due mondi: quello reale e quello dell’arte, metà bambine e metà adulte, metà animali e metà umane, bambine che vorrebbero essere donne, donne che vorrebbero essere uomini, che in alcuni casi indossano delle protesi, come metafora del naso rosso di un clown”.

 

La mostra di Beatrice Marchi, che sarà accompagnata da un catalogo distribuito gratuitamente edito da Mousse Publishing, sarà visitabile nello studio legale dell’avvocato Iannaccone dall’11 novembre 2017 all’11 marzo 2018, solo su appuntamento, per piccoli gruppi di persone.

 

Opening martedì 7 novembre solo su invito e prenotazione fino ad esaurimento posti.

 

Prenotazione sempre obbligatoria al solo indirizzo email:

info@collezionegiuseppeiannaccone.it

GIUSEPPE MIGNECO A CORRENTE | OPERE SCELTE 1939-1943 | DAL 11 OTTOBRE AL 14 DICEMBRE 2017 ALLA FONDAZIONE CORRENTE DI MILANO

 

 

 

 

 

 

A vent’anni dalla scomparsa di Giuseppe Migneco (Messina 1903-Milano 1997), la Fondazione Corrente lo ricorda con una rassegna di opere storiche che ne testimoniano l’attiva partecipazione al movimento milanese di Corrente, di cui tra i finali anni trenta e i primi anni quaranta fu protagonista insieme agli amici Ernesto Treccani, Aligi Sassu, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Bruno Cassinari, Italo Valenti, Renato Guttuso, Arnaldo Badodi e altri giovani intellettuali, sostenitori della vivace funzione dell’artista nella società all’interno di una polemica radicalmente “antinovecentista”.

 

Una tra le prime definizioni della sua pittura è testimoniata da Beniamino Joppolo, che nel 1940, in occasione della mostra personale del pittore siciliano alla Galleria Genova di Genova, scriveva: “La sua pennellata lunga, aggressiva, di preferenza verde, tra cui fili di giallo-cromo vibrano, è quella che popola maggiormente il mondo di Migneco”, delineandone fin dagli esordi il “nativo espressionismo”.

 

Un mondo pervaso da un senso di solitudine, di angoscia irrisolta, che si rivelava in una pittura esistenziale rinnovata, neoromantica, trasfiguratrice, in spiccato contrasto con la figurazione strutturata e smaltata del “Novecento” conservatore e accademico.
La mostra raccoglie un nucleo di opere tra le più note del maestro siciliano, realizzate tra la fine degli anni trenta e il secondo conflitto mondiale, tra cui Capostazione di Ponteschiavo 1939, Grazietta e il gatto 1939, Autoritratto 1939, Massaie ubriache 1939, L’uomo che legge il giornale 1940, Natura morta con carciofi 1940, Cacciatori di lucertole 1942, ed altre provenienti dal collezionismo istituzionale e da quello privato, come le opere della collezione Fondazione Boschi di Stefano e dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, tra cui Amanti al parco, L ‘uomo dal dito fasciato e Natura morta con maschere, del 1940.

 

Accompagnano i dipinti storici alcune opere realizzate in epoca matura, che rispondono alla specifica intenzione dell’artista di riprendere temi ed iconografie antecedenti.

 

La rassegna si avvale di un interessante apporto documentale, in parte inedito, consistente in cataloghi d’epoca, fotografie, lettere e materiali vari, che riportano all’attenzione il vitalismo anticonformista della “corrente” di pensiero in cui l’artista era inserito e il relativo clima di dibattito culturale in piena evoluzione negli anni problematici a ridosso della guerra.

DAVIDE MONALDI VINCITORE TALENT PRIZE 2017

 

 

 

 

 

Nel novembre 2015 Giuseppe Iannaccone presentava il suo nuovo progetto a sostegno della giovane arte.

 

Prendeva vita IN PRATICA Vedi la mostra di Davide Monaldi con la mostra di un giovane artista DAVIDE MONALDI oggi vincitore del Talent Prize.

 

INSIDEART Talent Prize 2017

 

Tra le opere esposte, nella grande sala riunioni un lavoro incredibile, interamente lavorato a mano. La Carta da parati non appare come un semplice oggetto decorativo. Nata da una sfida a livello tecnico, “ho visto una carta da parati e mi è venuto da pensare a come sarebbe venuta se l’avessi tradotta in scultura” racconta la vita quotidiana. L’atmosfera è onirica ma al tempo stesso inquietante, sembra che l’ambiente, invaso dai fantasmi dell’inconscio collettivo, stia per trasformarsi in un incubo. Non è più l’idea dell’ascesa sociale in case perfette, ma una discesa nei drammi dell’animo umano caricata di grande valore simbolico.

 

Nel catalogo Giuseppe Iannaccone scriveva:
Davide è un giovanissimo artista che avrà un percorso radioso, ma per affrontarlo, vuole studiare a fondo la propria emotività per trasmettere nell’arte il meglio di se’. Io che nell’arte sono assetato di ‘umanità’, ed ho costruito una collezione che parla solo di “umanità”, non potevo che notare il suo lavoro. Le immagini infantili delle sue sculture paiono una ricerca dell’infanzia. Forse è nella sua infanzia che sta cercando se stesso. Lo ammiro per questo. Tutti noi in quello che facciamo, nel nostro lavoro, nella vita privata e persino anche quando collezioniamo opere d’arte,siamo condizionati dalla nostra infanzia e dai bisogni che essa ci ha lasciato,ma spesso non abbiamo il coraggio di confessarlo, neanche a noi stessi. Davide quel coraggio ce l’ha ed è anche per questo che lo ammiro. Usa una tecnica tradizionale, già vista, ma lo fa in un modo nuovo e dice cose nuove, ecco perché lo voglio con me.

ART HOUSE CON ADRIAN PACI

 

 

 

 

 

Adrian Paci ci ha invitato nella sua Art House a Scutari in occasione del progetto Art House School 2017.
Tre giorni intensi, bellissimi passati ahimè troppo velocemente.
Abbiamo conosciuto una famiglia davvero speciale.
Abbiamo conosciuto il Professor Zef Paci e il coordinatore Tea Çuni.
Abbiamo conosciuto un gruppo di Artisti affiatati come se si conoscessero da sempre, umili e con opere sincere, vere e tutte di grande qualità: Silva Agostini, Bora Baboçi, Fatlum Doçi, Lek M Gjeloshi, Jetmir Idrizi, Iva Lulashi, Alket Frashëri, Remijon Pronja, Alketa Ramaj e Stefano Romano.
La curatrice Rischa Paterlini ha presentato la collezione.
La voce all’inizio le tremava all’idea che tra gli ospiti – tutti davvero interessati e curiosi – ad ascoltarla ci fosse anche un artista d’eccezione Edi Hila e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Tirana Adriana Frisenna, ma in realtà grazie alla loro grande sensibilità si è sentita subito come a casa.

 

Abbiamo lavorato, abbiamo ballato il tango grazie a Gustavo, abbiamo riso, ci siamo emozionati, abbiamo mangiato e poi ci siamo salutati.

 

Non è un addio, ci rivedremo presto.
Una promessa è una promessa.

14 OTTOBRE 2017 | AMACI GIORNATA DEL CONTEMPORANEO | COLLEZIONE APERTA DALLE ORE 10:00 ALLE ORE 17:30 | PERFORMANCE DI ROBERTO FASSONE ALLE ORE 11:00 E ALLE ORE 15:00

 

 

 

 

 

Qualche anno fa l’avvocato Giuseppe Iannaccone ospitò, negli spazi del suo studio legale, in cui è conservata parte della collezione di arte contemporanea, alcune opere di un giovane artista quasi sconosciuto al pubblico. È da questa bella esperienza che è nata l’idea del collezionista di ospitare, all’interno dello studio, alcune piccole mostre in un continuo confronto con le opere di artisti già presenti nella sua collezione e talvolta già consacrati dai libri di storia dell’arte italiana e internazionale. Alle monografiche di giovani artisti di talento, ancora sconosciuti al grande pubblico, si alternano mostre a tema sugli artisti espressionisti degli anni Trenta, così che la collezione Giuseppe Iannaccone sia in continuo dialogo. L’intento di Giuseppe Iannaccone è infatti quello di raggruppare espressioni simili per meglio comprenderle, innescando nessi e collegamenti inediti e portatori di nuove suggestioni.

 

In occasione della tredicesima giornata del contemporaneo, oltre a poter visitare la COLLEZIONE CONTEMPORANEA allestita in studio e la mostra di ANDREA ROMANO dal titolo MILKA, il giovane artista ROBERTO FASSONE, classe 1986, si esibirà, alle ore 11.00 e alle ore 15.00, in una performance inedita dal titolo UNA DI QUESTE STORIE È VERA.

 

Durante il resto della giornata la collezione sarà visitabile liberamente o sotto la guida del collezionista Giuseppe Iannaccone e del curatore della collezione Rischa Paterlini.

Attività collaterali

ingresso libero, prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti al solo indirizzo email: info@collezionegiuseppeiannaccone.it

Per informazioni

PIERO GUCCIONE – L’ARMONIA DELL’INVISIBILE | 22 LUGLIO – 30 SETTEMBRE 2017 | FONDAZIONE PIO ALFERANO E VIRGINIA IPPOLITO | A CURA DI GIUSEPPE IANNACCONE

 

 

 

 

 

Notte di molte stelle del firmamento dello spettacolo, della cultura e dell’arte per la grande serata del Premio Pio Alferano 2017, e non mancano, a celebrare questa sesta edizione, giornalisti, politici e imprenditori che si sono distinti particolarmente nei settori dell’arte, della cultura e dell’ambiente e a cui andrà il Premio Pio Alferano 2017, rappresentato quest’anno dalla preziosa scultura in ceramica dell’artista di Caltagirone Nicolò Morales dal titolo Mediterraneo. Così, a partire dalle ore 9 p.m. del prossimo  22 luglio presso il Castello dell’Abate di Castellabate si incontreranno sul palcoscenico,  il regista Pupi Avati, la giornalista Livia Azzariti, lo scrittore Paolo Crepet, l’artista Piero Guccione, il Sindaco di Firenze Dario Nardella, il generale dei Carabinieri Giovanni Nistri, il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe, l’editore Franco Maria Ricci, gli imprenditori Antonio Longo e Corrado Del Verme, l’attore Ricki Tognazzi, l’attrice Simona Izzo e lo chef Gianfranco Vissani.

 

Un Premio speciale del Comune di Castellabate sarà consegnato a Sergio Pirozzi, Sindaco di Amatrice.

 

​Al termine delle premiazioni si aprirà una vera maratona dell’arte, otto inaugurazioni per otto mostre allestite a Castellabate per questa edizione del Premio. La piccola città si trasforma in un museo a cielo aperto e ospita anche la mostra di Piero Guccione “L’armonia dell’invisibile” a cura di Giuseppe Iannaccone. “In questa mostra si trova l’essenziale, senza troppi ornamenti, senza troppe opere, proprio come spero possa piacere all’artista” scrive il Presidente della Fondazione nella presentazione della mostra. Tele e pastelli raccolti per la prima volta nella città tanto amata da Pio e Virginia, che oltre a rendere omaggio a Piero Guccione, coglie l’occasione per approfondire, i colori e la poesia di un paese unico nel suo genere: l’Italia. Muri, aeroporti, macchine, carrubi, giardini e mari fanno da cornice al Premio Pio Alferano, che dal 2012 riporta l’attenzione, e la conseguente riflessione, sulla centralità dell’arte nella vita dell’essere umano, imprescindibile in ogni tempo.

 

Ci saranno veri e propri capolavori: a partire da un Omaggio a Francis Bacon del 1962 fino all’ultimo dipinto realizzato dal Maestro, passando per i suoi splendidi mari che negli anni settanta – ottanta hanno più volte partecipato alla Biennale di Venezia.

 

Catalogo disponibile

 

Visita il sito della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito

IL RUOLO DEI GIURISTI NEL SISTEMA DELL’ARTE CONTEMPORANEA

 

 

 

 

 

Giovedì 8 giugno alle ore 19.30 presso la Galleria Wunderkammern parleranno di legge e Arte Contemporanea

 

Giuseppe Iannaccone, Avvocato e Collezionista

 

Giuseppe Pizzuto, Avvocato e Gallerista

 

Alberto Toffoletto, Avvocato e Collezionista – progetto NCTM e l’arte

REPLICA SU SKY ARTE DELLA PUNTATA DI PRIVATE COLLECTION. SABRINA DONADEL INTERVISTA GIUSEPPE IANNACCONE

 

 

 

Arte contemporanea e vita si intrecciano. I piu’ famosi collezionisti aprono le loro case alla conduttrice Sabrina Donadel.

 

Prossimo Ep. Mer 31 MAG 07:30.

 

Replica Ep. Mer 7 GIU 15:30

 

https://skystreaming.co/canali/sky/111

ULTIMO WEEKEND DI APERTURA A PALAZZO CREBERG PER LA MOSTRA ITALIA 1920-1945

 

 

 

 

 

Fine settimana affollati, costante afflusso nei giorni feriali e grande apprezzamento per la mostra dedicata alla grande arte tra le due guerre.

Proseguono gli appuntamenti presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco con l’ultimo weekend di apertura secondo i seguenti orari:

  • sabato 27 maggio dalle 14.30 alle 19.30, con possibilità di visite guidate gratuite ogni ora, a partire dalle 14.30;
  • domenica 28 maggio dalle 9.30 alle 19.30, con possibilità di visite guidate gratuite con inizio alle 9.30, 10.30, 11.30 e ogni ora a partire dalle 14.30.

Ingresso libero

Distribuzione gratuita del catalogo della mostra

CATALOG FOR THE EXHIBITION: ITALIA 1920 – 1945 DA DE PISIS A GUTTUSO DA SASSU A VEDOVA LA COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE

 

 

 

 

Download here the Catalog for the exhibition (only italian version):

 

ITALIA 1920 – 1945

 

Da de Pisis a Guttuso Da Sassu a Vedova

 

La Collezione Giuseppe Iannaccone

 

Download PDF

VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA ITALIA 1920 – 1945

 

 

 

 

Domani 13 maggio, dalle 14,30 alle 19,30 e domenica 14 maggio, dalle 9,30 alle 19,30 al Palazzo storico del Credito Bergamasco, in largo Porta Nuova 2, a Bergamo è organizzato un weekend per scoprire gli oltre 70 capolavori di arte italiana esposti a completare una mostra dal titolo: «Italia 1920 -1945» a cura di Rischa Paterlini e Paola Silvia Ubiali.

 

Domani e domenica, infatti, sarà possibile ammirare le opere provenienti dalla collezione Giuseppe Iannaccone, con la possibilità, per chi volesse, di visite guidate gratuite.

 

Prosegue inoltre, nella Sala consiliare, l’iniziativa «Grandi Restauri – Cantiere aperto», grazie alla quale i visitatori potranno vedere dal vivo il lavoro dei restauratori sulle opere di Lorenzo Lotto e Andrea Previtali.

 

Per informazioni: www.fondazionecreberg.it.

 

 

LA COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE IN MOSTRA A BERGAMO DA VENERDI’ 5 MAGGIO

 

 

 

 

 

 

Dopo l’esposizione presso la Triennale di Milano, la Fondazione Credito Bergamasco presenta ITALIA 1920-1945 DA DE PISIS A GUTTUSO – DA SASSU A VEDOVA LA COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE

 

L’inaugurazione è prevista per giovedì 4 maggio 2017 alle ore 18.00 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco – Largo di Porta Nuova, 2 – Bergamo

 

Apertura al pubblico 5 maggio – 1 giugno 2017

 

 

Orari:

 

da lunedì a venerdì, durante l’apertura della filiale (8.20 – 13.20 e 14.50 – 15.50)

 

sabato 6,13,27 maggio, dalle ore 14.30 alle ore 19.30 (per chi lo desidera visite guidate gratuite dedicate con inizio alle ’30 di ogni ora a partire dalle 14.30 fino alle 18.30)

 

domenica 7,14 e 28 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 19.30 (per chi lo desidera visite guidate gratuite dedicate con inizio alle ’30 di ogni ora a partire dalle 9.30 fino alle  11.30 e dalle 14.30 fino alle 18.30)

 

Ingresso libero

 

www.fondazionecreberg.it

 

 

 

 

PRIVATE COLLECTION – IN ONDA SU SKY ARTE – LUNEDÌ 10 APRILE 2017

 

 

 

 

Un altro grande collezionista, Giuseppe Iannaccone, sarà il protagonista della seconda puntata di Private Collection, il programma ideato e condotto dalla giornalista e conduttrice Sabrina Donadel, giunto alla seconda edizione, in onda lunedì 10 aprile alle ore 20:45 su Sky Arte HD (canali 120 e 400 di Sky), e disponibile su Sky On Demand.

 

Giuseppe Iannaccone, celebre avvocato, è un grande collezionista e amante dell’arte. La sua collezione, che vanta quasi 400 opere, è composta di capolavori che attraversano tutto il ‘900 fino ai giorni nostri. Alcune di queste, appartenenti al periodo che copre dagli anni ’20 agli anni ’40 sono state recentemente esposte alla Triennale di Milano. Sabrina Donadel avrà accesso in esclusiva per Private Collection alla casa dell’avvocato. Scopriremo con lei alcuni pezzi pregiati dell’arte contemporanea di artisti come: Banksy, Hernan Bas, Wangechi Mutu, Francis Alys, Michael Borremans e Piero Guccione.

 

Nel corso della puntata spazio a rubricheappuntamenti fissi e minipillole che soddisferanno le curiosità di chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’arte contemporanea.

 

 

 

 

IN PRATICA #3 – ANDREA ROMANO – MILKA DAL 2 APRILE AL 20 OTTOBRE

 

 

 

 

 

Collezione Giuseppe Iannaccone
presenta

 

Andrea Romano
Milka
dal 2 aprile al 20 ottobre 2017

 

inaugurazione
sabato 1 aprile dalle ore 9.30 alle ore 17.00
prenotazione obbligatoria all’indirizzo
info@colleziogiuseppeiannaccone.it

 

Collezione Giuseppe Iannaccone
C/o studio legale Avvocato Giuseppe Iannaccone e Associati
Corso Matteotti 11, 20121 Milano

 

Sabato 1 aprile 2017, in occasione della ventiduesima edizione di miart – fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano – inaugura il terzo appuntamento del progetto IN PRATICA, un ciclo di mostre a cura di Rischa Paterlini ospitate nello studio legale dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, negli spazi in cui conservata parte della sua raccolta di arte contemporanea. Dopo la presentazione degli artisti Davide Monaldi e Luca De Leva, IN PRATICA prosegue nel suo intento di proporre, attraverso il susseguirsi di piccole mostre, un continuo confronto tra le opere degli artisti già  consacrati nel panorama internazionale presenti in Collezione e quelle di artisti emergenti di talento, anche se ancora sconosciuti al grande pubblico, invitati per l’occasione a concepire progetti site-specific.

 

La mostra di Andrea Romano, che sarà accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, sarà  visitabile nello studio legale dell’avvocato Iannaccone dal 23 marzo al 10 ottobre 2016, solo su appuntamento, per piccoli gruppi di persone.

 

Opening sabato 1 aprile solo su invito e prenotazione.

 

Prenotazione sempre obbligatoria all’indirizzo:
info@collezionegiuseppeiannaccone.it

 

Ufficio Stampa
Lara Facco P&C
T. +39 02 36565133 / E. press@larafacco.com
Lara Facco / M. +39 349 2529989
Claudia Santrolli / M. +39 339 7041657

LYENETTE YADOM-BOAKYE DA FM CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA DI MILANO DAL 31 MARZO AL 3 GIUGNO

 

 

 

 

Il Cacciatore Bianco / The White Hunter

Memorie e rappresentazioni africane
A cura di Marco Scotini

FM CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA – VIA G. B. PIRANESI, 10 MILANO

La mostra, che inaugura in occasione di miart e della Milano Art Week, mette in dialogo opere di arte contemporanea con un nucleo di opere di arte antica tradizionale. Anche in Italia, l’arte africana viene posta al centro dell’attenzione sulla scia dello straordinario interesse culturale e di mercato che sta riscuotendo a livello internazionale.

 

Inaugurazione: giovedì- 30 marzo 2017, ore 20.00 – 23.30

 

venerdì – 31 marzo: 14.00 – 21.00 – sabato 1 e domenica 2 aprile  11 – 19.30

 

Successivamente la mostra sarà  aperta dal mercoledì- al sabato (fino al 3 giugno), dalle 14.00 alle 19.30

 

FM Centro per l’Arte Contemporanea è lieto di presentare il terzo appuntamento del suo programma espositivo in occasione della prossima edizione di miart durante la Milano Art Week: Il Cacciatore Bianco/The White Hunter. Memorie e rappresentazioni africane. La nuova e ampia rassegna curata da Marco Scotini prosegue – dopo il successo delle precedenti L’Inarchiviabile, dedicata agli anni Settanta in Italia e Modernità  non allineata, sullo spazio culturale jugoslavo durante la guerra fredda – un’indagine sulla decentralizzazione del modello egemonico e indiscusso della modernità  artistica occidentale nell’attuale prospettiva geopolitica.

 

Il Cacciatore Bianco/The White Hunter non è tanto una mostra sull’arte africana quanto sulla costruzione che l’Occidente ne ha fatto. Come scrive Marco Scotini, curatore della mostra e direttore artistico di FM Centro per l’Arte Contemporanea: La ricognizione parte da una critica radicale del nostro sguardo sull’Africa. Siamo sicuri che quello che ha visto il cacciatore bianco, all’inizio del secolo scorso, non continui ad essere ancora l’oggetto dal nostro sguardo? Ciò che dovrebbe risuonare per tutta la mostra come lo sguardo (quello del cacciatore) sia risultato un fattore fondamentale nella costruzione di un’alterità sottomessa. Si tratta di indagare allo stesso tempo le possibilità  inassimilabili rimaste fuori.

BIBLIOTECA SICILIA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA: ITALIA 1920 – 1945. UNA NUOVA FIGURAZIONE E IL RACCONTO DEL SE’

 

 

 

 

 

Biblioteca Sicilia

 

Via Luigi Sacco 14, 20146 Milano

 

martedì 14 marzo, ore 20:45

 

presentazione della mostra:

 

ITALIA 1920-1945 UNA NUOVA FIGURAZIONE E IL RACCONTO DEL SE’

 

La Triennale di Milano 1 febbraio – 19 marzo 2017

ROBERTO CUOGHI AL CAC DI GINEVRA DAL 22 FEBBRAIO AL 28 APRILE

 

 

 

 

 

The Centre d’Art Contemporain Geneve is happy to present PERLA POLLINA the first mid-career retrospective of Italian artist Roberto Cuoghi from February 22 to April 30, 2017.

 

PERLA POLLINA will comprise approximately 70 works, spanning 1996 to 2016 and covering the different aspects of his rich and intricate production. Through an array of unconventional techniques, Cuoghi’s paintings, drawings, sculptures and animations explore the notions of metamorphosis, hybridity and devotion.

 

Known for his legendary transformation into a 67 year old man for seven years when in his twenties, Roberto Cuoghi is one of today’s most mysterious and radical artists. Concepts of perpetual experimentation, rule breaking, continuous and processual learning are central to his work: From il Coccodeista (1997), a series of works born from the artist’s idea to spend days wearing glasses whose lenses had been replaced by Pechan prisms, inverting and reversing his vision, to his intensive two-year study of the Assyrian language and rituals, after which he made a giant reproduction of a small talismanic statue of the menacing demon-god Pazuzu (Pazuzu, 2008) and a hybrid sound installation combining music of western and non-western cultures; (A uillakkuâ corral version, 2014). More recently, Cuoghi combined sophisticated 3D technology and unpredictable archaic firing techniques to create an invasion of ceramic crabs on the island of Hydra, Greece (Putifiero, 2016).

 

This retrospective is part of a wide curatorial project initiated by the Centre d’Art Contemporain, Geneve, which will bring together, in addition to this retrospective, other exhibitions in Europe: At the Madre Museum, Naples, Italy 15 May  11 September 2017), KÃnischer Kunstverein, Cologne, Germany (14 October – 17 December 2017).

 

The artist’s first comprehensive monograph will accompany the exhibition. This richly illustrated 500 pages catalogue, published by Hatje Cantz, will include new essays by Andrea Bellini, curator of the exhibition, as well as Andrea Cortellessa, Anthony Huberman, Charlotte Laubard and Yorgos Tzirtzilakis in addition to a compilation of previous interviews, specially commissioned drawings by FOSCA (also shown at the 4th floor of the Centre during the exhibition) and a complete chronology and bibliography by Sara De Chiara.

CARLO SISI L’UNIVERSO IN UNA FOGLIA. VICENDE DI ROSAI E DE PISIS

 

 

 

 

 

 

Martedì 14 marzo ore 18 30 presso la Triennale di Milano

 

CARLO SISI L’universo in una foglia. Vicende di Rosai e De Pisis

 

Il ciclo di incontri Arte in italia negli anni Trenta a cura di Elena Pontiggia si conclude con l’intervento di Carlo Sisi che presenterà  due artisti outsider nell’arte italiana tra le due guerre: Ottone Rosai e Filippo De Pisis.

 

“Nel provare un abbozzo di vite parallele, l’idea della solitudine poetica con i suoi molteplici corollari quella che sembra dare maggiori risorse al qui proposto accostamento fra Rosai e De Pisis, artisti operosi nel Novecento militante di Margherita Sarfatti e poi, anche se per breve periodo, negli anni impazienti del secondo dopoguerra senza per mai condividere, entrambi, i canoni del ritorno all’ordine nelle politiche formali del Realismo.”

 

Carlo Sisi

BIBLIOTECA GALLARATESE PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA: ITALIA 1920 – 1945. UNA NUOVA FIGURAZIONE E IL RACCONTO DEL SÉ

 

 

 

 

 

Biblioteca Gallaratese

 

Via Quarenghi, 21, 20151 Milano

 

Sabato 11 marzo, ore 18 00

 

presentazione della mostra:

ITALIA 1920-1945 UNA NUOVA FIGURAZIONE E IL RACCONTO DEL SE’

 

La Triennale di Milano 1 febbraio 19 marzo 2017

BIBLIOTECA BAGGIO. PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA: ITALIA 1920-1945. UNA NUOVA FIGURAZIONE E IL RACCONTO DEL SÉ

 

 

 

 

 

Biblioteca di Baggio

Via Pistoia, 10, 20153 Milano

Venerdì 10 marzo, ore 17 30

 

sala studio di gruppo

 

presentazione della mostra:

ITALIA 1920-1945 UNA NUOVA FIGURAZIONE E IL RACCONTO DEL SE’

 

La Triennale di Milano 1 febbraio 19 marzo 2017